domingo, 29 de diciembre de 2013

SEPA Come fare un bonifico bancario elettronico in euro in Italia

Entro il 1° febbraio 2014 i bonifici, gli addebiti diretti nazionali del circuito bancario (RID) e postale dovranno essere dismessi per essere sostituiti dai corrispondenti servizi SEPA. Da quella data, oltre alle banche e agli altri fornitori di servizi di pagamento anche gli utilizzatori degli stessi (grandi imprese fatturatrici, piccole e medie imprese, pubbliche amministrazioni) hanno l'obbligo di essere in grado di inviare e ricevere pagamenti nei nuovi standard europei. I requisiti per la migrazione sono fissati dalle norme europee e nazionali e dovranno essere rispettati senza eccezioni. In questa sezione sono fornite informazioni utili per accompagnare la migrazione in Italia.

Domande frequenti

Che cosa è la SEPA?
SEPA è l'acronimo che identifica la Single Euro Payments Area (l'Area unica dei pagamenti in euro), ovvero un'area nella quale gli utilizzatori degli strumenti di pagamento - i cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e gli altri operatori economici - indipendentemente dalla loro residenza, possono effettuare e ricevere pagamenti in euro non in contanti sia all'interno dei confini nazionali che fra paesi diversi, alle stesse condizioni e con gli stessi diritti e obblighi. In termini numerici, la SEPA riguarda 32 paesi (tutti i paesi dell'Unione Europea più l'Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein, la Svizzera e il Principato di Monaco) per un totale di 513 milioni di cittadini e circa 9.200 istituzioni finanziarie.
Quali sono i contenuti della SEPA?
Il progetto SEPA, avviato oltre 10 anni fa - su impulso delle autorità europee - dall'industria bancaria e dei pagamenti europea, prevede la definizione di standard comuni per bonifici e addebiti diretti, i due principali servizi di pagamento al dettaglio in euro diversi dal contante. La migrazione ai nuovi strumenti europei dovrà completarsi entro il 1° febbraio 2014. In Italia, l'adozione dei bonifici SEPA e degli addebiti diretti SEPA determinerà l'eliminazione dei servizi corrispondenti, il bonifico nazionale e il RID. Nell'ambito del progetto SEPA sono state anche definite alcune regole comuni per i servizi basati su carte di pagamento (ad esempio l'adozione del microchip). In prospettiva le attività si estenderanno a servizi innovativi come i pagamenti tramite telefono cellulare o su internet.
Perché realizzare la SEPA?
L'obiettivo della SEPA consiste nel realizzare un mercato unico, concorrenziale e innovativo per i servizi di pagamento in euro di importo non elevato, rimuovendo ogni ostacolo di tipo tecnico e normativo che finora ha impedito l'efficiente funzionamento dei servizi di pagamento all'interno dell'area. La SEPA rappresenta un importante avanzamento della realizzazione del mercato interno nella comunità europea. Come avvenuto con l'introduzione dell'euro per il contante, poter disporre di procedure armonizzate per effettuare i pagamenti in tutti i paesi europei facilita la libera circolazione delle persone, dei beni e dei servizi all'interno dell'area; si tratta quindi di un progetto che ha una speciale valenza politica per l'Europa.
Quali sono i vantaggi della SEPA?
Per i consumatori, la SEPA consente di eseguire le operazioni di pagamento in euro verso altri paesi dell'area a partire da un unico conto con la stessa facilità e alle stesse condizioni previste per le operazioni di pagamento nazionali. Coloro che vivono, lavorano o studiano al di fuori del paese d'origine non avranno più la necessità di aprire altri conti. Inoltre, l'abbattimento delle distanze geografiche e la maggiore automazione del ciclo di pagamento insita nella SEPA dovrebbero riflettersi positivamente sulla diffusione di servizi di pagamento innovativi che possono essere innestati sui servizi di base del bonifico e dell'addebito diretto (es pagamenti attivati tramite cellulare o via internet).
Anche per le imprese il vantaggio principale della SEPA risiede nella possibilità di ricevere ed effettuare pagamenti da e verso altri Paesi dell'UE con le stesse modalità e tempi dei pagamenti nazionali a valere di un unico conto. I vantaggi più evidenti riguardano le imprese che operano su più paesi europei che potranno accentrare la gestione dei pagamenti e della liquidità senza dover detenere più conti nei paesi nei quali si intrattengono a vario titolo rapporti commerciali. Ulteriori benefici possono derivare, anche per le imprese che operano in ambito esclusivamente nazionale, dall'adozione di un unico standard di trasmissione e ricezione degli ordini di pagamento nel colloquio con le banche, che potrà essere integrato con più avanzate procedure di gestione aziendale e di fatturazione elettronica.
Per le banche e gli altri prestatori di servizi di pagamento, la SEPA fornisce la possibilità di estendere la propria attività nel settore dei pagamenti al dettaglio su scala europea, poiché saranno in grado di offrire servizi di pagamento armonizzati a una platea che supera i confini nazionali, più facilmente raggiungibile attraverso sistemi di regolamento che operano a livello europeo; ciò fornisce impulso all'integrazione e all'efficienza del mercato europeo dei servizi di pagamento. Dopo l'investimento iniziale, la razionalizzazione delle procedure di trasmissione/ricezione dei pagamenti, nonché la maggiore integrazione delle infrastrutture interbancarie consentirà di ridurre i costi operativi di offerta dei servizi di pagamento.
Quali sono le scadenze della SEPA?
Il Regolamento UE 260/2012 ha previsto che, entro il 1° febbraio 2014, le banche eseguano i bonifici e gli addebiti diretti secondo gli standard e le regole stabilite nello stesso Regolamento; l'utilizzo di questi standard renderà possibile l'invio di pagamenti verso utenti insediati in qualunque paese dell'Unione. Sul fronte della ricezione, è previsto l'obbligo per tutte le banche che offrono servizi di pagamento di essere raggiungibili per i bonifici e gli addebiti diretti iniziati da un pagatore presso qualunque altro paese dell'Unione europea (obbligo già in vigore).
Mentre i servizi di bonifico e di addebito diretto in uso nei diversi Paesi dovranno essere "sostituiti" con i nuovi strumenti SEPA, per i pagamenti tramite carta è stata adottata una strategia di "adeguamento" dei circuiti di carte a un nuovo insieme di standard e processi operativi e tecnici i cui lavori sono tuttora in corso. Importanti traguardi sono stati già ottenuti con l'adozione generalizzata per le carte della tecnologia del microcircuito (standard EMV) che garantisce una maggiore sicurezza di questi strumenti.
Qual è il ruolo della Banca d'Italia
La Banca d'Italia è impegnata nella realizzazione del progetto SEPA, fin dal suo avvio, per promuovere e facilitare la migrazione sia nel contesto del Sistema Europeo di Banche Centrali sia in ambito nazionale dove presiede, insieme all'Associazione Bancaria Italiana, il Comitato Nazionale per la Migrazione alla SEPA.
In attuazione del Regolamento 260/2012 - che fissa le date ultime per il passaggio dai bonifici e dagli addebiti nazionali a quelli SEPA - la Banca d'Italia è stata designata come autorità competente a presidiare nel nostro Paese la migrazione alla SEPA e la regolare applicazione del Regolamento. Svolge questa funzione in quanto responsabile della sorveglianza sul sistema dei pagamenti ai sensi dell'art. 146 del Testo Unico Bancario. In qualità di autorità competente la Banca d'Italia ha recentemente emanato un provvedimento contenente istruzioni applicative per la migrazione: esse consentono la precisa individuazione dei servizi nazionali corrispondenti al bonifico e all'addebito diretto che dovranno migrare agli standard della SEPA, attivano alcune deroghe previste dal Regolamento e, più in generale, richiedono l'adozione di alcune misure organizzative per facilitare l'offerta da parte degli intermediari e l'utilizzo da parte della clientela dei nuovi servizi di pagamento paneuropei.
Cosa cambia in concreto il 1° febbraio 2014?
I bonifici nazionali e gli addebiti diretti dovranno essere eseguiti secondo le regole e gli standard fissati dal Regolamento europeo 260/2012. In particolare, l'utilizzo dello standard di messaggistica ISO-20022 XML costituisce la base per comporre i nuovi messaggi di pagamento che le banche e gli altri intermediari si scambieranno tra loro; tale linguaggio dovrà essere utilizzato per la trasmissione e la ricezione di bonifici e addebiti diretti da parte di quegli utenti (che non sono consumatori o microimprese) che inviano e ricevono dai prestatori di servizi di pagamento ingenti quantità di bonifici e addebiti diretti in forma raggruppata. L'unico codice identificativo del conto di pagamento sarà l'IBAN che in Italia è stato ormai da tempo adottato. Per quel che riguarda il codice di indirizzamento dei pagamenti, il BIC, esso non potrà più essere richiesto alla clientela dal 1° febbraio 2014 per i pagamenti nazionali e dal 1° febbraio 2016 per quelli transfrontalieri.
Quali strumenti di pagamento non cambiano?
Il Regolamento 260/2012 non riguarda le carte, le rimesse e la moneta elettronica. Gli assegni sono esclusi dal progetto SEPA. All'interno del contesto nazionale restano operativi, in quanto strumenti non corrispondenti a quelli SEPA e al momento senza cambiamenti, altri strumenti di pagamento come le RIBA, i MAV, i RAV, i bollettini postali e bancari.
Quale sarà l'impatto sugli utenti del passaggio ai nuovi bonifici e addebiti diretti?
Per i consumatori il cambiamento più importante si è avuto con il passaggio all'IBAN per identificare il conto di pagamento, passaggio che in Italia è già avvenuto. Le nuove regole della SEPA prevedono, inoltre, una diversa modalità per gestire gli addebiti diretti sul proprio conto: i consumatori debitori possono dare istruzioni alla propria banca (o altro intermediario) di bloccare tutte le richieste di addebito diretto sul proprio conto o redigere liste di creditori indesiderati (liste negative) o di creditori da cui accettare richieste di addebito (liste positive), fissando anche importi massimi o specifiche periodicità per l'incasso degli addebiti.
Per le imprese, soprattutto per quelle di medie e di grandi dimensioni, il passaggio a SEPA comporta la revisione dei sistemi di back office soprattutto nell'invio e ricezione di bonifici e addebiti diretti in forma raggruppata. Per essi è infatti previsto l'utilizzo dello standard ISO 20022 XML anche nella tratta fra impresa e banca e viceversa (obbligatorio in Italia a partire dal 1° febbraio 2016). Il passaggio agli addebiti diretti SEPA per le aziende creditrici rappresenta la principale difficoltà della migrazione per la diversa gestione del processo incasso.
La pubblica amministrazione deve adeguare le proprie procedure di pagamento alle regole e agli standard della SEPA. Per la pubblica amministrazione centrale è stato costituito un gruppo di lavoro fra Banca d'Italia, Associazione bancaria italiana e MEF per seguire l'impegnativo processo di migrazione. Per le amministrazioni locali, un ruolo fondamentale nella promozione degli adeguamenti necessari è svolto dalle banche tesoriere.

viernes, 27 de diciembre de 2013

Tarjeta Prepagada Payoneer Mastercard, alternativa válida a Dolares Cadivi

Tarjeta Prepagada Payoneer Mastercard, alternativa válida a Dolares Cadivi?

Existe una compañia llamada Payoneer que viene ofreciendo una tarjeta prepagada Mastercard a los usuarios que trabajan con diferentes Empresas On Line como Google, Paypal, Amazon, Clickbank, Elance, Freelancer, 2CO, Avangate, TrialPay, eToro, oDesk, Dreamstime, Guru, Veer, etc. Asimismo, muchos networkers, Internet marketers y Multinivelistas la estan usando. Anteriormente, si no tenias cuenta en esas empresas sólo podías quedarte con las ganas de usar Payoneer… Pues bien, eso se acabó!!! Los pagos se realizan utilizando esta tarjeta a cambio de una pequeña comisión. 
Ahora bien, desde hace algún tiempo para acá, Payoneer ha abierto la solicitud de su tarjeta prepagada Mastercard a los usuarios particulares de mas de 200 paises Incluyendo Venezuela! sin costo de emisión.

CUALES SON LOS BENEFICIOS DE OBTENER UNA TARJETA PAYONEER?:
•Payoneer nos asigna una cuenta bancaria en USA para pagos de servicios en Estados Unidos, este servicio es muy útil para cobrar comisiones de alguna de las Corporaciones que mencioné anteriormente (Son varias empresas, en la página está la lista). Sirve para agregarla a nuestra cuenta paypal y podemos enviar saldo de paypal a la cuenta bancaria y por ende, a la tarjeta payoneer, con lo cual podremos comprar en cualquier página web del mundo o retirar en alguno de los cajeros ATM de mas de 200 paises en el mundo.
•La tarjeta se envía via correo postal internacional  No tiene costo alguno. El tiempo aproximado para la entrega en Venezuela es de unas 6 o 7 semanas, para el resto de países de Latinoamérica debería ser igual.
•Tarifas bajas.
•Tiene un costo de 30$ anuales poco menos de 3$ mensuales por mantenimiento, para tener una cuenta gratis en USA, este costo es practicamente infimo.
•Por el uso de cajeros electrónicos (ATM) en el exterior la tarifa es de 3,15$ por transacción, otro costo infimo tomando en cuenta lo mucho que nos cuesta a los venezolanos conseguir dolares.
•Para compras por internet, no te cobran comisión, es TOTALMENTE gratis, podemos comprar con el dinero prepagado en cualquier página Web en la que coloquemos como forma de pago "Payoneer".
•La transferencia de dinero paypal a la cuenta bancaria que nos asigna Payoneer es totalmente gratis.

¿Cómo cargarle dinero a la Tarjeta de débito Mastercard Prepagada Payoneer?
•Asociamos la cuenta bancaria que nos envia Payoneer a Paypal. Luego, el saldo que tengamos en Paypal lo transferimos a esa Cuenta Bancaria, al cabo de 2 o 3 días tendremos nuestro dinero en la tarjeta prepagada Payoneer y podremos comprar en cualquier sitio Web o retirar de cualquier cajero ATM. O bien,
•Haciendo una transferencia desde otra tarjeta Payoneer o de una Tarjeta de Crédito comun y corriente.
Gano dinero usando esta Tarjeta e Invitando a Personas a que la soliciten?
Payoneer nos ha dado la posibilidad, de invitar a nuestros clientes y visitantes a participar de esta extraordinaria oportunidad para solicitar tarjeta Payoneer de forma DIRECTA, y de esa forma poder retirar tu dinero de las empresas reconocidas, mencionadas anteriormente. Adicionalmente, ganas $25 cuando recargues tus primeros $100 y $25 cuando uno de tus referidos hace lo propio.
Cadivi Electronico!!!
Solicita tu Tarjeta  Payoneer Totalmente Gratis Aquí

Importante: Al recibir la confirmación de tu registro, debes solicitar la activación de la VIRTUAL USA ACCOUNT a Payoneer.

PARA SOLICITAR LA TARJETA PAYONEER TOTALMENTE GRATIS HAZ CLICK AQUÍ

viernes, 13 de diciembre de 2013

Crisis financieras a lo largo de los años

Para comenzar a hablar de crisis financieras es necesario definir, en primer lugar, que  se entiende por tal término. La misma puede entenderse como aquella crisis económica que tiene como principal factor la caída del sistema financiero.
Su raíz no se haya en el resquebrajamiento de la economía productiva de bienes tangibles (industrias, agricultura, ganadería, etc.) sino fundamentalmente el sistema bancario, monetario ambos, aunque la primera se verá afectada por la segunda.
A lo largo de los años, ha habido diferentes crisis que han azotado a diversos países y  regiones del mundo.
A continuación, se tratará de explicar algunas de las mismas:


Pánico Financiero de Financiero de 1907, también conocida como "el pánico de los banqueros". Esta crisis tiene lugar en Estados Unidos cuando la Bolsa de Nueva York cae aproximadamente en un 51%. Este episodio se dio lugar en un proceso de recesión y de corridas bancarias, rápidamente se propagó a lo largo y ancho del país provocando la bancarrota de varios bancos y negocios nacionales y locales."Las causas fundamentales del pánico incluyeron una retracción de la liquidez en el mercado por parte de varios bancos de Nueva York, una pérdida de confianza entre los depositantes, exacerbada por la falta de regulación y la ausencia de un prestamista de última instancia". http://es.wikipedia.org/wiki/P%C3%A1nico_financiero_de_1907
El pánico comenzó en Octubre de 1907 cuando, luego del intento, de arrinconar el mercado con acciones de la United Copper Company. Cuando esta jugada fracasa los bancos que habían prestado dinero al esquema de arrinconamiento sufrieron corridas que se propagaron a los bancos y sociedades fiduciarias afiliadas. El resultado, fue la declaración en quiebra de  la Knickerbocker Trust Company, el tercer fondo más grande de Nueva York; luego de esto, la credibilidad en los bancos por parte de la población disminuyó provocando que gran cantidad de ahorristas retiren sus depósitos de las entidades bancarias.
"El pánico podría haberse profundizado si no hubiera sido por la intervención de J. P. Morgan, quien empeñó grandes sumas de su propio dinero y convenció a otros banqueros neoyorquinos para que hicieran lo mismo, para apuntalar el sistema financiero. En esa época, los Estados Unidos no contaban con un banco central que pudiera inyectar liquidez al mercado. Para noviembre, el contagio había terminado en su mayor parte" http://es.wikipedia.org/wiki/P%C3%A1nico_financiero_de_1907


Una multitud se congrega en Wall Street durante el pánico bancario en octubre de 1907



Jueves Negro-Crack del '29- Gran Depresión: El Jueves Negro tuvo lugar el 24 de Octubre de 1929, día en que comenzó la caída en la Bolsa de New York y con ella el Crack del 29 y la Gran Depresión que tuvo como consecuencia una gran crisis bancaria en los Estados Unidos."El viernes 18 de octubre de 1929 comenzaron a venderse acciones y cundió el pánico en algunos sectores de Wall Street, saliendo a la venta 8 millones de acciones, descendiendo ese día el índice 7 puntos, y el sábado otros 12 puntos.
Nuevamente se difundía la idea de la normalidad del mercado y seguían las críticas a quienes vaticinaban un desplome repentino. Realmente estaban estafándose a sí mismos, pero lograron detener momentáneamente la caída e incluso imprimir un pequeño ascenso en el valor de las acciones, pese a ser un espejismo, como se vería durante la semana siguiente" http://es.wikipedia.org/wiki/Jueves_negro
muestra a los desposeídos cosechadores de California
El 24 de Octubre tras pequeñas caídas, se produjo la primer gran caída llegando a descender la Bolsa un 9% pero en aquella ocasión no había un banco que comprara las bolsas o una amalgama de inversores que pusiera freno."Muchos millonarios y ricos inversores se lanzaban desde los rascacielos, incapaces de asumir la gran depresión que se avecinaba y que nadie quiso ver". http://es.wikipedia.org/wiki/Jueves_negro No obstante, hacia las 13:00 hs ingresaron alrededor de 30 millones de dólares que hicieron subir la Bolsa; luego de esta recuperación y otra durante el día el lunes se produjo el "Martes Negro" (29 de octubre) donde el índice de la misma descendió más que en ninguna otra jornada. Estos descensos se mantuvieron hasta Noviembre cuando se tocó fondo.
El Crack del 29, también conocido como la Crisis de 1929, fue la más devastadora caída del mercado de valores en la historia de la Bolsa en Estados Unidos, tuvo comienzo el Jueves Negro y se extendió por aproximadamente un mes. "En Norteamérica, el crack coincidió con el comienzo de la Gran Depresión, un periodo de declive económico en las naciones industrializadas, y llevó al establecimiento de reformas financieras y nuevas regulaciones" http://es.wikipedia.org/wiki/Crac_del_29 (En esta pagina se puede encontrar más información sobre las características, consecuencias y causas del Crack del '29).
La Gran Depresión fue una crisis económica mundial  comenzó alrededor de 1929 y se extendió hasta finales de la década de los años treinta o principios de los cuarenta.
"La depresión tuvo efectos devastadores en casi todos los países, ricos y pobres. La renta nacional, los ingresos fiscales, los beneficios y los precios cayeron, y el comercio internacional descendió entre un 50 y un 66%. El desempleo en los Estados Unidos aumentó al 25%, y en algunos países alcanzó el 33%.3 Ciudades de todo el mundo se vieron gravemente afectadas, especialmente las que dependían de la industria pesada, y la construcción se detuvo prácticamente en muchas áreas. La agricultura y las zonas rurales sufrieron la caída de los precios de las cosechas que alcanzó aproximadamente un 60 por ciento.4 5 6 Ante la caída de la demanda, las zonas dependientes de las industrias del sector primario, con pocas fuentes alternativas de empleo, fueron las más perjudicadas" http://es.wikipedia.org/wiki/Gran_depresi%C3%B3n (En esta pagina se encontrará bibliografía ampliatoria)

Crisis bancaria de 1994 en Venezuela, fue un proceso de insolvencia financiera que afectó a casi un tercio de la banca comercial, y produjo la desaparición de algunos de las empresas financieras más emblemáticas y el colapso del sistema económico del país. El proceso se inició a principios de febrero de 1994, con considerables aportes por parte del Estado para auxiliar a los bancos con problemas, y prosiguió con su nacionalización, la cual se completó a finales de ese año" (LINK PAGINA). Los bancos afectados por la crisis fueron:
Banco Latino, Banco Progreso (anteriormente Banco Zulia), Banco Principal (anteriormente Banco Principal de los Llanos), Banco Amazonas (anteriormente Banco Insular), Banco La Guaira (anteriormente Banco La Guaira Internacional),Banco Construcción (anteriormente Banco de la Construcción y de Oriente), Banco de Venezuela entre otros.

Crisis financiera en México de 2008, esta crisis afectó el nivel de cambio de la moneda nacional frente a las principales divisas extranjeras.  El Banco de México comenzó a subastar dólares el 8 de octubre, luego de que el peso registró fuertes caídas.
"Los inversionistas extranjeros sacaron de México recursos por 22 mil 190 millones de dólares depositados en la Bolsa Mexicana de Valores o en bonos de deuda del gobierno federal, los cuales ajustados por la depreciación del peso serían de US$ 7,600 millones. En medio de la peor crisis financiera mundial, el gobierno de México realizó en los mercados internacionales una emisión de deuda por 2 mil millones de dólares con vencimiento en 2019. La Secretaría de
Hacienda y Crédito Público informó que con la operación se tuvo una demanda de más de 4 mil millones de dólares, lo cual es más de dos veces el monto emitido". http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_bancaria_de_1994_(Venezuela)


Crisis financiera en Irlanda de 2008-2010, "es una grave crisis financiera en curso que incluye la caída en recesión de la que alguna vez fue una de las economías de Europa de crecimiento más rápido incluso comparada con muchos otros miembros de la Unión Europea.
El país anunció oficialmente que entraba en recesión en septiembre de 2008, con un agudo aumento en las tasas de desempleo durante los meses siguientes, aunque este incremento ya se había iniciado desde el tercer trimestre del año.1 Irlanda fue el primer país de la Eurozona que entró en recesión, según la Oficina Central de Estadística de Irlanda". http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_financiera_en_Irlanda_de_2008-2010


Crisis financiera en Grecia de 2010-2012, "tuvo lugar tras el comienzo de la crisis económica en Estados Unidos en agosto del año 2007. A raíz de esta crisis Grecia emitió gran cantidad de deuda pública para financiar el déficit público. El nivel de deuda empezó a resultar preocupante en las primeras semanas de 2010. La situación se agravó al descubrir que el gobierno conservador había ocultado durante años el verdadero valor de la deuda. La enorme deuda llevó al gobierno a hacer importantes recortes en el sector público para financiarla, esto fue respondido por numerosas manifestaciones y disturbios desde el comienzo de la crisis". http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_financiera_en_Grecia_de_2010
En el mes de abril el gobierno griego se vio obligado a pedir un préstamo a la Unión Europea ante la imposibilidad de sostener la deuda publica, Portugal e Irlanda siguieron a Grecia en el pedido de "rescates económicos" a entidades internacionales. http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_financiera_en_Grecia_de_2010 (En este sitio Web se encontrará mayor información sobre la Crisis que azotó al país griego)

 Miles de griegos manifestando en las calles en contra 
de las medidas de ajuste tomadas por su gobierno


Crisis económica de 2008-2012, es una crisis económica mundial que "entre los principales factores causantes de la crisis estarían los altos precios de las materias primas, la sobre valorización del producto, una crisis alimentaria mundial y energética, una elevada inflación planetaria y la amenaza de una recesión en todo el mundo, así como una crisis crediticia, hipotecaria y de confianza en los mercados" http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_econ%C3%B3mica_de_2008-2012
La crisis iniciada en el 2008 ha sido señalada por algunos especialistas internacionales como la "crisis de los países desarrollados", ya que sus consecuencias se observan fundamentalmente en los países más ricos del mundo"


Países y entidades en recesión:

  • Dinamarca (1 de julio): Dinamarca fue la primera economía europea en confirmar que se encontraba en recesión desde que la crisis global de crédito comenzó. Su PIB se contrae del 0,6 por ciento en el primer trimestre después de una contracción de 0,2 por ciento en el cuarto trimestre de 2007. 
  • Letonia (8 de septiembre): Letonia se unió a su vecino del norte Estonia en recesión ya que PIB cayó del 0,2 por ciento en el segundo trimestre después de una caída del 0.3 por ciento en primer trimestre
  • Irlanda (25 de septiembre): Irlanda se convirtió en el primer país en la zona del euro en caer en la recesión, con una caída 0,5 por ciento del PIB en el segundo trimestre, a raíz de una disminución de 0,3 por ciento en el primer trimestre

  • Alemania (13 de noviembre): la mayor economía de Europa, se contrajo el 0,5 por ciento en el tercer trimestre después de una caída del 0,4 por ciento en el segundo trimestre. Es su primera recesión en cinco años. 
  • Italia (14 de noviembre): Italia se hundió en la recesión, su primera desde el inicio de 2005, después de que el PIB cayese un 0,5 por ciento en el tercer trimestre. En el segundo trimestre el PIB había bajado del 0,3 por ciento
  • Estados Unidos: el 1 de diciembre el NBER anunció que la economía estadounidense había entrado en recesión desde diciembre de 2007, después de una expansión económica de 73 meses
  • España: La economía española entró en recesión en el cuarto trimestre del 2008, tras caer un 1,1%.En el tercer trimestre de 2008 la economía había registrado una contracción del 0,3 por ciento.
  • Portugal: El Instituto Nacional de Estadística portugués reveló en Lisboa que el producto interior bruto (PIB) del país se contrajo un 2,1 por ciento en el último trimestre de 2008. La economía lusa ya había caído un 0,1 por ciento en el trimestre anterior, con lo que se cumple la definición formal de recesión

Crisis financieras a lo largo de los años

Para comenzar a hablar de crisis financieras es necesario definir, en primer lugar, que  se entiende por tal término. La misma puede entenderse como aquella crisis económica que tiene como principal factor la caída del sistema financiero.
Su raíz no se haya en el resquebrajamiento de la economía productiva de bienes tangibles (industrias, agricultura, ganadería, etc.) sino fundamentalmente el sistema bancario, monetario ambos, aunque la primera se verá afectada por la segunda.
A lo largo de los años, ha habido diferentes crisis que han azotado a diversos países y  regiones del mundo.
A continuación, se tratará de explicar algunas de las mismas:


Pánico Financiero de Financiero de 1907, también conocida como "el pánico de los banqueros". Esta crisis tiene lugar en Estados Unidos cuando la Bolsa de Nueva York cae aproximadamente en un 51%. Este episodio se dio lugar en un proceso de recesión y de corridas bancarias, rápidamente se propagó a lo largo y ancho del país provocando la bancarrota de varios bancos y negocios nacionales y locales."Las causas fundamentales del pánico incluyeron una retracción de la liquidez en el mercado por parte de varios bancos de Nueva York, una pérdida de confianza entre los depositantes, exacerbada por la falta de regulación y la ausencia de un prestamista de última instancia". http://es.wikipedia.org/wiki/P%C3%A1nico_financiero_de_1907
El pánico comenzó en Octubre de 1907 cuando, luego del intento, de arrinconar el mercado con acciones de la United Copper Company. Cuando esta jugada fracasa los bancos que habían prestado dinero al esquema de arrinconamiento sufrieron corridas que se propagaron a los bancos y sociedades fiduciarias afiliadas. El resultado, fue la declaración en quiebra de  la Knickerbocker Trust Company, el tercer fondo más grande de Nueva York; luego de esto, la credibilidad en los bancos por parte de la población disminuyó provocando que gran cantidad de ahorristas retiren sus depósitos de las entidades bancarias.
"El pánico podría haberse profundizado si no hubiera sido por la intervención de J. P. Morgan, quien empeñó grandes sumas de su propio dinero y convenció a otros banqueros neoyorquinos para que hicieran lo mismo, para apuntalar el sistema financiero. En esa época, los Estados Unidos no contaban con un banco central que pudiera inyectar liquidez al mercado. Para noviembre, el contagio había terminado en su mayor parte" http://es.wikipedia.org/wiki/P%C3%A1nico_financiero_de_1907


Una multitud se congrega en Wall Street durante el pánico bancario en octubre de 1907



Jueves Negro-Crack del '29- Gran Depresión: El Jueves Negro tuvo lugar el 24 de Octubre de 1929, día en que comenzó la caída en la Bolsa de New York y con ella el Crack del 29 y la Gran Depresión que tuvo como consecuencia una gran crisis bancaria en los Estados Unidos."El viernes 18 de octubre de 1929 comenzaron a venderse acciones y cundió el pánico en algunos sectores de Wall Street, saliendo a la venta 8 millones de acciones, descendiendo ese día el índice 7 puntos, y el sábado otros 12 puntos.
Nuevamente se difundía la idea de la normalidad del mercado y seguían las críticas a quienes vaticinaban un desplome repentino. Realmente estaban estafándose a sí mismos, pero lograron detener momentáneamente la caída e incluso imprimir un pequeño ascenso en el valor de las acciones, pese a ser un espejismo, como se vería durante la semana siguiente" http://es.wikipedia.org/wiki/Jueves_negro
muestra a los desposeídos cosechadores de California
El 24 de Octubre tras pequeñas caídas, se produjo la primer gran caída llegando a descender la Bolsa un 9% pero en aquella ocasión no había un banco que comprara las bolsas o una amalgama de inversores que pusiera freno."Muchos millonarios y ricos inversores se lanzaban desde los rascacielos, incapaces de asumir la gran depresión que se avecinaba y que nadie quiso ver". http://es.wikipedia.org/wiki/Jueves_negro No obstante, hacia las 13:00 hs ingresaron alrededor de 30 millones de dólares que hicieron subir la Bolsa; luego de esta recuperación y otra durante el día el lunes se produjo el "Martes Negro" (29 de octubre) donde el índice de la misma descendió más que en ninguna otra jornada. Estos descensos se mantuvieron hasta Noviembre cuando se tocó fondo.
El Crack del 29, también conocido como la Crisis de 1929, fue la más devastadora caída del mercado de valores en la historia de la Bolsa en Estados Unidos, tuvo comienzo el Jueves Negro y se extendió por aproximadamente un mes. "En Norteamérica, el crack coincidió con el comienzo de la Gran Depresión, un periodo de declive económico en las naciones industrializadas, y llevó al establecimiento de reformas financieras y nuevas regulaciones" http://es.wikipedia.org/wiki/Crac_del_29 (En esta pagina se puede encontrar más información sobre las características, consecuencias y causas del Crack del '29).
La Gran Depresión fue una crisis económica mundial  comenzó alrededor de 1929 y se extendió hasta finales de la década de los años treinta o principios de los cuarenta.
"La depresión tuvo efectos devastadores en casi todos los países, ricos y pobres. La renta nacional, los ingresos fiscales, los beneficios y los precios cayeron, y el comercio internacional descendió entre un 50 y un 66%. El desempleo en los Estados Unidos aumentó al 25%, y en algunos países alcanzó el 33%.3 Ciudades de todo el mundo se vieron gravemente afectadas, especialmente las que dependían de la industria pesada, y la construcción se detuvo prácticamente en muchas áreas. La agricultura y las zonas rurales sufrieron la caída de los precios de las cosechas que alcanzó aproximadamente un 60 por ciento.4 5 6 Ante la caída de la demanda, las zonas dependientes de las industrias del sector primario, con pocas fuentes alternativas de empleo, fueron las más perjudicadas" http://es.wikipedia.org/wiki/Gran_depresi%C3%B3n (En esta pagina se encontrará bibliografía ampliatoria)

Crisis bancaria de 1994 en Venezuela, fue un proceso de insolvencia financiera que afectó a casi un tercio de la banca comercial, y produjo la desaparición de algunos de las empresas financieras más emblemáticas y el colapso del sistema económico del país. El proceso se inició a principios de febrero de 1994, con considerables aportes por parte del Estado para auxiliar a los bancos con problemas, y prosiguió con su nacionalización, la cual se completó a finales de ese año" (LINK PAGINA). Los bancos afectados por la crisis fueron:
Banco Latino, Banco Progreso (anteriormente Banco Zulia), Banco Principal (anteriormente Banco Principal de los Llanos), Banco Amazonas (anteriormente Banco Insular), Banco La Guaira (anteriormente Banco La Guaira Internacional),Banco Construcción (anteriormente Banco de la Construcción y de Oriente), Banco de Venezuela entre otros.

Crisis financiera en México de 2008, esta crisis afectó el nivel de cambio de la moneda nacional frente a las principales divisas extranjeras.  El Banco de México comenzó a subastar dólares el 8 de octubre, luego de que el peso registró fuertes caídas.
"Los inversionistas extranjeros sacaron de México recursos por 22 mil 190 millones de dólares depositados en la Bolsa Mexicana de Valores o en bonos de deuda del gobierno federal, los cuales ajustados por la depreciación del peso serían de US$ 7,600 millones. En medio de la peor crisis financiera mundial, el gobierno de México realizó en los mercados internacionales una emisión de deuda por 2 mil millones de dólares con vencimiento en 2019. La Secretaría de
Hacienda y Crédito Público informó que con la operación se tuvo una demanda de más de 4 mil millones de dólares, lo cual es más de dos veces el monto emitido". http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_bancaria_de_1994_(Venezuela)


Crisis financiera en Irlanda de 2008-2010, "es una grave crisis financiera en curso que incluye la caída en recesión de la que alguna vez fue una de las economías de Europa de crecimiento más rápido incluso comparada con muchos otros miembros de la Unión Europea.
El país anunció oficialmente que entraba en recesión en septiembre de 2008, con un agudo aumento en las tasas de desempleo durante los meses siguientes, aunque este incremento ya se había iniciado desde el tercer trimestre del año.1 Irlanda fue el primer país de la Eurozona que entró en recesión, según la Oficina Central de Estadística de Irlanda". http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_financiera_en_Irlanda_de_2008-2010


Crisis financiera en Grecia de 2010-2012, "tuvo lugar tras el comienzo de la crisis económica en Estados Unidos en agosto del año 2007. A raíz de esta crisis Grecia emitió gran cantidad de deuda pública para financiar el déficit público. El nivel de deuda empezó a resultar preocupante en las primeras semanas de 2010. La situación se agravó al descubrir que el gobierno conservador había ocultado durante años el verdadero valor de la deuda. La enorme deuda llevó al gobierno a hacer importantes recortes en el sector público para financiarla, esto fue respondido por numerosas manifestaciones y disturbios desde el comienzo de la crisis". http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_financiera_en_Grecia_de_2010
En el mes de abril el gobierno griego se vio obligado a pedir un préstamo a la Unión Europea ante la imposibilidad de sostener la deuda publica, Portugal e Irlanda siguieron a Grecia en el pedido de "rescates económicos" a entidades internacionales. http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_financiera_en_Grecia_de_2010 (En este sitio Web se encontrará mayor información sobre la Crisis que azotó al país griego)

 Miles de griegos manifestando en las calles en contra 
de las medidas de ajuste tomadas por su gobierno


Crisis económica de 2008-2012, es una crisis económica mundial que "entre los principales factores causantes de la crisis estarían los altos precios de las materias primas, la sobre valorización del producto, una crisis alimentaria mundial y energética, una elevada inflación planetaria y la amenaza de una recesión en todo el mundo, así como una crisis crediticia, hipotecaria y de confianza en los mercados" http://es.wikipedia.org/wiki/Crisis_econ%C3%B3mica_de_2008-2012
La crisis iniciada en el 2008 ha sido señalada por algunos especialistas internacionales como la "crisis de los países desarrollados", ya que sus consecuencias se observan fundamentalmente en los países más ricos del mundo"


Países y entidades en recesión:

  • Dinamarca (1 de julio): Dinamarca fue la primera economía europea en confirmar que se encontraba en recesión desde que la crisis global de crédito comenzó. Su PIB se contrae del 0,6 por ciento en el primer trimestre después de una contracción de 0,2 por ciento en el cuarto trimestre de 2007. 
  • Letonia (8 de septiembre): Letonia se unió a su vecino del norte Estonia en recesión ya que PIB cayó del 0,2 por ciento en el segundo trimestre después de una caída del 0.3 por ciento en primer trimestre
  • Irlanda (25 de septiembre): Irlanda se convirtió en el primer país en la zona del euro en caer en la recesión, con una caída 0,5 por ciento del PIB en el segundo trimestre, a raíz de una disminución de 0,3 por ciento en el primer trimestre

  • Alemania (13 de noviembre): la mayor economía de Europa, se contrajo el 0,5 por ciento en el tercer trimestre después de una caída del 0,4 por ciento en el segundo trimestre. Es su primera recesión en cinco años. 
  • Italia (14 de noviembre): Italia se hundió en la recesión, su primera desde el inicio de 2005, después de que el PIB cayese un 0,5 por ciento en el tercer trimestre. En el segundo trimestre el PIB había bajado del 0,3 por ciento
  • Estados Unidos: el 1 de diciembre el NBER anunció que la economía estadounidense había entrado en recesión desde diciembre de 2007, después de una expansión económica de 73 meses
  • España: La economía española entró en recesión en el cuarto trimestre del 2008, tras caer un 1,1%.En el tercer trimestre de 2008 la economía había registrado una contracción del 0,3 por ciento.
  • Portugal: El Instituto Nacional de Estadística portugués reveló en Lisboa que el producto interior bruto (PIB) del país se contrajo un 2,1 por ciento en el último trimestre de 2008. La economía lusa ya había caído un 0,1 por ciento en el trimestre anterior, con lo que se cumple la definición formal de recesión

¿Qué es el sistema financiero internacional?



"Está compuesto por el Mercado de Capitales, el Mercado de Dinero y el Mercado de Divisas. Las empresas, las personas y los gobiernos, con frecuencia necesitan obtener capital. Para ello, el sistema financiero se organiza con el objeto de ser el nexo entre aquellos que desean solicitar fondos en préstamo con aquellos que tienen un exceso de liquidez y buscan obtener un retorno de su capital prestado” http://www.cuentabancariaoffshore.com/invertirdiccionariodeinversionesens.htm

Surge a mediados del siglo XIX, desde ese entonces y hasta la fecha el sistema financiero internacional ha mutado por diferentes patrones que condicionaban su funcionamiento: el patrón Oro, el patrón Bretton Woods, los tipos de cambios flexibles y la intervención corporativa.
Durante la etapa previa a la Primera Guerra Mundial (1914-1918), el sistema financiero se condujo de acuerdo a las reglas del patrón oro, “el éxito de este sistema se ha atribuido a la credibilidad del compromiso por la garantía incondicional para convertir el papel moneda en oro a un precio fijo” http://catarina.udlap.mx/u_dl_a/tales/documentos/lri/montano_c_cp/capitulo1.pdf

Luego de esta época la credibilidad en el oro se erosionó porque muchos de los gobiernos imponían controles monetarios y abandonaban su compromiso de convertir el papel moneda en tal metal. Entonces, luego de la Primera Guerra hubo un periodo de tipos de cambios flexibles dominadas por la hiperinflación lo que provocó que los diferentes países llevasen adelante políticas proteccionistas cuidando así sus intereses nacionales.
El patrón Bretton Woods se puede encasillar durante los años 1944-1973 y hace referencia a una reunión que se organizó en ese lugar en el año 1944 y a partir de la cual se crea el Fondo Monetario Internacional (FMI) con el propósito de distribuir y reunir las reservas con el fin de implementar los Estatutos de Convenios que se firmaron en dicha reunión. Entre las finalidades del FMI se pueden citar:


1. Promover la cooperación monetaria internacional
2. Facilitar el crecimiento del comercio
3. Promover la estabilidad en los tipos de cambios
4. Establecer un sistema multilateral de pagos
5. Crear una base de reserva


Las reservas fueron aportadas por los países miembros de acuerdo con un sistema de cuotas. “A cada país se le permitía que solicitara fondos en préstamo hasta por un monto igual a su aportación”, para tales fines se crearon y promovieron diferentes planes como el Plan de ayuda de financiamiento compensatorio, el Plan de ayuda de ampliación de fondos y el Fondo de Fidecomisos entre otros.http://catarina.udlap.mx/u_dl_a/tales/documentos/lri/montano_c_cp/capitulo1.pdf (En este documento PDF se encuentra todo lo referido a estos planes y bibliografía ampliatoria de cada fase del sistema financiero internacional).

El periodo de Tipos de Cambios Flexibles se puede situar históricamente entre los años 1973-1985 y es una etapa en donde el petróleo cobra gran importancia conjuntamente con la aceptación del papel moneda dólar para cualquier transacción.

Luego de 1985, se da inicio a la fase conocida como Intervención Cooperativa gracias al ascenso del dólar durante los ochenta que generó un aumento en la confianza en la economía estadounidense, favoreciendo así al libre mercado. Esta fase se extendió a lo largo de los años, hasta la actualidad.

viernes, 13 de septiembre de 2013

cofre fort en Uruguay

Cofre Fort
Banco Bandes Uruguay le ofrece a sus clientes el servicio de Cofres de Seguridad.
Este servicio está disponible para todos los clientes del Banco en nuestras sucursales , Centro y Ciudad Vieja .*
* Servicio sujeto a disponibilidad

Un cofre fort en Uruguay es una mala traduccion del frances (Coffre-fort) que determina un cofre de seguridad protegido por una institucion financiera (generalmente banco o casa de cambio) cuyo uso esta autorizado para ciertas personas y de apertura extremadamente dificil para intrusos, a efectos de guardar informacion confidencial y elementos de valor (dinero, lingotes de oro, joyas, acciones al portador, etc).
Cofres Fort
Los cofres fort estan ubicados en zonas restringidas al acceso general, organizados en modulares fabricados de metales duros y pesados haciendo dificil su violacion, ya sea en el lugar donde se ubica o intentando separarlo para su posterior manipulacion. Los cofres de seguridad mas protegidos se ubican dentro de camaras acorazadas cuya violacion es practicamente imposible.
Los sistemas tradicionales de apertura consisten en el uso de dos llaves y codigos de seguridad mientras que las de alta seguridad utilizan metodos biometricos como los lectores de iris o huellas digitales. A esto debemos sumarle la autorizacion de la institucion financiera que debe accionar la apertura de la llave de seguridad.
Existen mas de 30,000 cofres de seguridad en Uruguay. Los robos a cofres son poco frecuentes y generalmente estan entregados por los empleados a cargo de velar por su seguridad, siendo utilizados por quienes desean realizar la maniobra y generalmente descubiertos.

Cofres De Seguridad en Uruguay cofres-fort


Ventajas

  •  Privacidad y confidencialidad para la guarda de objetos valiosos.
  • Contamos con Cajas de seguridad disponibles en Dependencias ubicadas en puntos estratégicos.
  • Se puede elegir entre diversos tamaños adecuados a sus necesidades, según el objeto que decida preservar: documentos, títulos, valores y joyas, etc.

Características
Comisión por prestación del servicio

  • Se establece un importe de U$S 50 como derecho habilitante a la tenencia de una Caja de Seguridad.
  • Esta comisión será percibida en ocasión de la firma del respectivo contrato no teniendo el carácter de reintegrable.
  • Será cobrada una comisión similar cada vez que se produzca cambio de titularidad.

Alquiler

  • El costo del alquiler del cofre varía según el volumen del mismo. Con un costo mínimo de alquiler de U$S 13.- para cofres con un volumen menor o igual de 3 dm3, y un costo máximo de alquiler de U$S 450.- para cofres con un volumen mayor de los 73 dm3.
  • Alquiler anual abonado por adelantado.

Visitas

  • 6 visitas mensuales sin cargo.
  • Las visitas adicionales se cobrarán cada una a U$S 2.-

Extravío de llave

  • Se cobrará el valor de U$S 50.- por Comisión del Servicio, cada vez que el tenedor de un cofre solicite la confección de una llave por extravío.

Recargo por retraso de pago

  • Se aplicará la tasa de mora para operaciones incumplidas. La misma se aplicará sobre el alquiler anual el día del pago. No existirán en estos casos períodos de gracia.
Dependencias con servicio de Cofres de Seguridad
Agencia MisionesCerrito 450
Edificio 19 de JunioAvda. 18 de Julio 1670
Agencia El GauchoConstituyente 1450
Agencia AguadaAvda Gral. Rondeau 1754
Agencia ConvenciónConvención 1300
Agencia Avda. RiveraAvda. Gral. Rivera 2700
Agencia CentroAvda. 18 de Julio 1000
Agencia Villa Biarritz21 de Setiembre 2851
Agencia CarrascoAvenida Arocena 1637
Agencia ColónAvda. Gral. Eugenio Garzón 1864
Agencia Paso de la ArenaLuis Batlle Berres 6655
Agencia PocitosAvda. Brasil 3049
Sucursal Punta del EsteAvda. Gorlero y 25
Sucursal FloridaItuzaingó 551
Sucursal Paysandú18 de Julio 1047
Sucursal MaldonadoFlorida 774
Sucursal ColoniaAvda. Gral. Flores 151
Sucursal SaltoUruguay 509
Anexo Sucursal San JoséArtigas 601
Sucursal Tacuarembó18 de Julio 251

 Infórmese sobre la Garantía de Depósitos, en su institución de intermediación financiera
o en: www.bcu.gub.uy /Protección del Ahorro Bancario

Por más información:

Por el cepo al dólar, crece la demanda de cajas de seguridad en Uruguay

Desde octubre de 2011 se incrementó la demanda de cofres. Las causas: menos requisitos para alquilarlas y los controles cambiarios de la AFIP
Frente a las restricciones al tipo de cambio producidas en los últimos meses del año pasado, muchos argentinos deciden viajar y realizar averiguaciones para alquilar las cajas de seguridad uruguayas.
“Todas las semanas tenemos consultas. Subieron mucho, sobre todo en las últimas semanas. Varios argentinos vienen y proponen pagar más dinero para sacar a los actuales ocupantes de los cofres, como si eso fuera posible”, habría afirmado un empleado de un banco uruguayo en una nota publicada en un matutino económico.
Según informan las entidades uruguayas, todavía están quedando cofres libres para reservar. Por ejemplo, en el Banco República de Punta del Este, una de las ciudades donde más consultan los argentinos, la concesión del servicio de los cofres-fort (nombre con el que son denominados en Uruguay) se otorga a través de una entrevista personal con el gerente. Entre las condiciones que establece la entidad, redunda necesario tener un plazo fijo con un año de antigüedad por 100.000  dólares, aunque cada cliente se ponderaría de forma individual. En caso de cumplir con estos requisitos, el precio es de u$s 50 como “derecho habilitante”, con un costo mínimo de u$s 13 y un máximo de u$s 450, dependiendo del volumen de los cofres.
Ahora bien, los bancos uruguayos no son la única posibilidad para alquilar cajas de seguridad. Últimamente se han puesto en boga empresas que se encuentran por fuera del circuito financiero y que prestan el mismo servicio, como Fort Box y Gorlero. La razón del auge de este tipo de casas comerciales está en que, muchas de ellas,  permiten mayores facilidades para contratar cofres con sólo presentar un DNI,  domicilio y teléfono, y por el posible acuerdo tributario entre Argentina y Uruguay que permitiría liberar información impositiva radicada en el sistema financiero.
Sin embargo, para Noelia Peña, responsable del área de cofres-fort del cambio Gales, habría indicado al diario matutino que, si bien han aumentado la demanda de cajas desde que se  implementaron las trabas a las monedas extranjeras en Argentina, es un “producto que ha tenido muchas consultas en los últimos años”.
Para el diario uruguayo Últimas Noticias, desde marzo del 2010 (época de pleno conflicto por las reservas del Banco Central),  que los argentinos prefieren a Uruguay como “caja chica”. “En este sistema pueden guardar sin tener que responder preguntas ‘molestas’ ante la impositiva argentina”, aseguraba el diario en una nota periodística.

martes, 10 de septiembre de 2013

Abrir cuenta bancaria en España cuenta para no residentes

Información normativa no residentes

Los clientes no residentes al establecer una relación financiera con Unicaja deben acogerse a la normativa española específica para los no residentes. La documentación que debe aportar el cliente no residente al abrirse una cuenta es:

Español no residente

Identificación
  • Fotocopia del DNI, Pasaporte o NIF Fiscal
Residencia
  • Certificado consular, emitido por el Consulado de España del país de residencia del nacional español no residente en España (validez 2 años).
Fiscalidad
  • Declaración fiscal. Es un documento facilitado por Unicaja, en el que el cliente declara que cotiza fiscalmente ante la Hacienda de un país extranjero. Obligatorio para la contratación de cuentas de ahorro e imposiciones a plazo fijo (validez 2 años)
  • Certificado de residencia fiscal (RD 1816/1991). Es un documento emitido por la autoridad fiscal de un país extranjero que certifica, con validez de un año, que el cliente cumple con sus obligaciones fiscales en dicho país.Obligatorio para el resto de operaciones

Extranjero no residente

Identificación
  • Fotocopia del Pasaporte
Residencia
  • Certificación negativa de residencia en España proporcionada por la Dirección General de la Policía (Ministerio del Interior). Si el cliente es un no residente de nacionalidad no española, Unicaja puede solicitarla en su nombre directamente ante el Ministerio del Interior (validez 2 años)
Fiscalidad
  • Declaración fiscal. Es un documento facilitado por Unicaja, en el que el cliente declara que cotiza fiscalmente ante la Hacienda de un país extranjero. Obligatorio para la contratación de cuentas de ahorro e imposiciones a plazo fijo (validez 2 años)
  • Certificado de residencia fiscal (RD 1816/1991). Es un documento emitido por la autoridad fiscal de un país extranjero que certifica, con validez de un año, que el cliente cumple con sus obligaciones fiscales en dicho país.Obligatorio para el resto de operaciones
    https://www.unicaja.es

sábado, 7 de septiembre de 2013

Banca Electrónica: mitos y realidades

La Banca Electrónica permite el acceso a los servicios bancarios a través de Internet, mediante un

computador, teléfonos, celulares, cajeros automáticos y puntos de venta (POS).

Aunque inicialmente la banca por internet era utilizada mayormente como medio de consulta, en la

actualidad incorpora casi todos los servicios del sistema financiero, otorgando así múltiples beneficios

a los consumidores bancarios, ya que a través de los canales electrónicos, pueden valerse de los

servicios financieros que ofrecen los Bancos.

La incorporación de la banca electrónica en el diario vivir, trae consigo diversas dudas o

incertidumbres por parte de los consumidores, sobre la seguridad, privacidad y efectividad con la que

se realizan sus transacciones.

La Superintendencia de Bancos de Panamá, como ente regulador del sector bancario y de la protección

a los derechos y deberes de los consumidores/clientes bancarios, cuenta dentro de la estructura

organizacional de la Dirección de Supervisión Bancaria, con el Departamento de Supervisión de Riesgo

Tecnológico y Banca Electrónica, que posee un equipo de profesionales, encargado de supervisar y

evaluar al Banco en esta materia, de manera que se mantenga el correcto y eficaz desarrollo de las

actividades bancarias electrónicas.

Para ello, periódicamente realiza revisiones a los bancos que conforman el Centro Bancario

Internacional de Panamá. El alcance de tales revisiones contempla evaluar el monitoreo, soporte y

mantenimiento que se le da a los canales electrónicos. Entre los canales electrónicos están los cajeros

automáticos, pioneros de la banca electrónica y únicos que dispensan dinero en efectivo.

Es necesario aclarar que tratándose de medios electrónicos, su uso puede originar algunos riesgos y

contingencias. Por lo tanto, con el objetivo de minimizar éstos riesgos, los bancos deben contar con

políticas y procedimientos dentro de sus metas, asegurando la funcionalidad efectiva y eficiente de los

componentes, redes y demás infraestructuras que los soportan. Así mismo deben contar con planes de

contingencia y continuidad del servicio, que por consiguiente salvaguarden la seguridad e integridad de

las transacciones que realicen sus clientes.

Con referencia a los cajeros automáticos, es necesario aclarar, que detrás de estos, son muchos los

agentes que intervienen para lograr su óptimo funcionamiento. Entre ellos los proveedores de estos

equipos, la entidad bancaria que proporciona el servicio financiero, los proveedores y administradores

de la red, etc. La Superintendencia de Bancos como regulador y supervisor, es la encargada de velar

porque el servicio prestado al consumidor sea de calidad.

Al hablar de los servicios financieros por medio de banca electrónica, es necesario tratar igualmente los

que se realizan a través de la red ACH. Por medio de esta red se originan las transacciones de

transferencias de dinero.


El ACH nos permite hacer pagos y trasladar fondos a otras cuentas por medio del banco o por

aplicaciones de banca por Internet. Por lo que no podemos relacionar este sistema únicamente con el

pago de planillas o el sistema de tarjetas clave.

Las tarjetas de débito Clave, son un medio de pago electrónico, a través del cual los clientes pueden

utilizar los fondos que poseen en la entidad bancaria emisora. Las tarjetas Clave son usadas

mayormente en canales electrónicos como cajeros automáticos y Puntos de Venta (POS), instalados en

los comercios para pagar servicios o adquirir bienes.

La Superintendencia de Bancos de Panamá, revisa actualmente las reglamentaciones vigentes en

materia de Banca Electrónica, para adecuarlas según las necesidades y riesgos existentes e inherentes.

De igual forma, ha emitido lineamientos que incentivan la cooperación entre las entidades bancarias, a

fin de minimizar en mayor medida los fraudes e inconvenientes que puedan suscitarse al utilizar

cualquiera de los canales de Banca Electrónica.

Sin embargo, es necesario que los consumidores bancarios mantengan las medidas de seguridad

pertinentes al momento de efectuar transacciones electrónicas. Debe estar atento y seguir las medidas

de seguridad que su entidad bancaria requiera, recomiende y le comunique.
 

La Banca Offshore

Introducción
 
En el mundo actual, debido al fenómeno de la globalización, los países han abierto sus fronteras económicas, políticas y sociales.  Gracias a los avances tecnológicos podemos disfrutar de una gama de medios de comunicación y de transporte que facilitan y aumentan las relaciones entre distintas naciones y particulares.  Para un mundo en el cual la economía de los países depende en gran porcentaje de sus relaciones internacionales, es necesario contar con medios idóneos que agilicen y faciliten ese tráfico mercantil. 
 
Para el ámbito económico y financiero es de suma importancia el desarrollo del comercio exterior y es en este campo en el que la banca juega un papel trascendental como vehículo de promoción e instrumento para llevar a cabo las diferentes transacciones.  El mercado bancario ha creado diferentes mecanismos que facilitan dicho intercambio, dentro de los cuales encontramos  la banca offshore.  En esta investigación, se expondrá, entre otros, la importancia, las ventajas y desventajas que caracterizan a dichos centros, así como también se desarrollarán cada una de las principales características que observa un inversionista para optar por invertir en uno de ellos.
           
Debido al fenómeno de la globalización, las barreras que separaban a un país del otro han ido desapareciendo, lo que ha provocado un aumento en las relaciones entre particulares de habla distinta.   Basado en ello, el papel de la traducción ha cobrado en nuestros días gran importancia, ya que es otro medio que agiliza el intercambio, pues facilita el desarrollo de relaciones entre particulares que conocen un idioma distinto.  A continuación se expondrá la importancia de tal profesión en el mundo actual, y en especial dentro del ámbito jurídico. Asimismo, se hará un análisis de la Ley del Traductor Jurado,  Decreto 251, en la cual se encuentra regulado el procedimiento a seguir para obtener el título de dicha profesión.
L a   B a n c a   O f f s h o r e
 
I.  Introducción.
     El intercambio que se dio en un inicio entre los diferentes pueblos y más tarde entre los países, constituye la base del comercio internacional y se debe al deseo de satisfacer las necesidades del hombre y a la diversificación de productos que se ofrecen en uno u otro lugar.   Aunque el comercio internacional siempre ha sido importante, a partir del siglo XVI empezó a adquirir mayor relevancia; con la creación de los imperios coloniales europeos, el comercio se convirtió en un instrumento de política imperialista. La riqueza de un país se medía en función de la cantidad de metales preciosos que tuviera, sobre todo oro y plata. El objetivo de un imperio era conseguir cuanta más riqueza mejor al menor coste posible. Los gobernantes descubrieron que al promocionar el comercio exterior podían aumentar la riqueza y, por lo tanto, el poder de su país.
     El comercio internacional acarrea grandes ganancias ya que aumenta el mercado potencial de los bienes que produce determinada economía y caracteriza las relaciones entre países, permitiendo medir la fortaleza de sus respectivas economías.  Además el comercio internacional incrementa la producción mundial y hace que los recursos se asignen de forma más eficiente, lo que permite a los países consumir mayor cantidad y diversidad de bienes.   Todos los países tienen una dotación limitada de recursos naturales, pero todos pueden producir y consumir más si se especializan y comercian entre ellos. 
     La internacionalización del sistema bancario se originó cuando los bancos comerciales europeos comenzaron su actividad expansionista, su interés radicaba en el comercio exterior, como respuesta al requerimiento de financiación a las importaciones y exportaciones. Para facilitar dicho proceso, el mercado bancario  creo diferentes mecanismos que facilitan el intercambio internacional tales como la carta de porte,  el conocimiento de embarque o  la banca offshore, que son modalidades dinámicas y de creación relativamente recientes.
     En los últimos años, el mercado financiero mundial se ha caracterizado por una acentuada tendencia hacia la internacionalización, lo que implica que las operaciones que realizan las instituciones financieras, desde un determinado país,  surtan sus efectos en un país diferente al del intermediario financiero que lleva a cabo la operación, vinculando de esta forma a nacionales de diferentes países.  Para el ámbito económico y financiero es de suma importancia el desarrollo del comercio exterior y es en este campo en el que la banca juega un papel trascendental como vehículo de promoción e instrumento para llevar a cabo las diferentes transacciones.   Todo ello ha sido posible gracias al desarrollo que se ha observado en los medios de transporte y en el campo de las comunicaciones, el que ha permitido que se amplíen los horizontes de la banca fuera de sus fronteras con la misma facilidad con que tradicionalmente se conducían sus negocios internos.
     En la presente investigación se analizará la banca offshore, mecanismo que facilita dicho proceso de intercambio internacional.  Para ello se expondrá el origen, concepto y relación de los paraísos fiscales con la banca offshore.  Asimismo,  se expondrá el origen,  importancia y características de la banca offshore así como también las condiciones necesarias para la creación de uno de éstos centros financieros, dentro de las cuales se encuentran la estabilidad política, un estado de derecho, etc.  Por último se analizará el futuro de tales instituciones y las medidas que se han adoptado para regularlas.
                                                 
II.  Concepto de Paraíso Fiscal.
     Cada país tiene ideas, creencias, costumbres y un régimen legislativo propio, que no sólo caracteriza sino que diferencia a un país de otro.  Entre los países no existe uniformidad en cuanto a políticas monetarias, cargas fiscales y restricciones bancarias en general.  Esta circunstancia ha ocasionado que algunos países se constituyan en “paraísos fiscales” por ser lugares ideales o refugios de impuestos, lo cual constituye una característica esencial de dichas instituciones.
     Los paraísos fiscales vinieron a satisfacer una necesidad mundial, cual era servir de alternativa eficaz contra el cobro excesivo de impuestos y posteriormente, con su desarrollo paulatino y la sofisticación de los servicios ofrecidos, llegaron a competir con la banca tradicional a nivel internacional de manera eficiente.  Además del aspecto fiscal, la creación de los centros financieros offshore también se debe a otras circunstancias, dentro de las cuales cabe destacar la competitividad de los bancos en el ámbito internacional por aumentar sus márgenes de rentabilidad, lo que indujo a la búsqueda de nuevas plazas financiera en las cuales las regulaciones fiscales aumentaran dichos márgenes, el surgimiento del mercado de eurodólares, la diversidad existente respecto de regulaciones monetarias, cambiarias, y otras como contar con mejores medios de comunicación y transporte, o encontrarse situados en países políticamente estables.
     Ahora bien, ¿qué se debe entender por paraíso fiscal?  La Organización de Cooperación y Desarrollo Económico (OCDE) los define así: “Aquellas jurisdicciones orientadas a facilitar la eliminación del pago de impuestos que de otra manera deberían ser pagados a tasas elevadas en otros países.”
     Sin embargo, el rebelarse ante las autoridades por el pago de tributos ha sido una conducta del hombre a lo largo de la historia y por ello los hombres han ideado ideas y lugares que brindan una solución a tal problemática; es así como surge con ocasión de la Primera Guerra Mundial, el concepto muy conocido entonces de Refugio Impositivo (Tax Shelter), antecedente más próximo de lo que hoy conocemos como Paraíso Fiscal. 
     ¿Qué se entendía como refugio impositivo?  Katherine M. Sans afirma que “los Refugios Impositivos pueden ser definidos como técnicas financieras contables que tienen por meta generar y transferir partidas de gastos a fin de disminuir los impuestos a pagar”. El concepto de paraíso fiscal surgió con posterioridad, el cual evoca necesariamente la no existencia de impuestos en un lugar determinado o el cobro de los mismos a tasas más reducidas con respecto a otros países, prerrogativa que motiva a los inversionistas extranjeros a invertir en países con legislaciones no tan severas en materia impositiva garantizando la maximización de sus utilidades.    Algunos países son verdaderos paraísos fiscales, debido a que desde sus orígenes les ha sido ajena la idea de establecer tributos y por ende buscan su ingreso de fuentes diferentes.  Otros países establecen un régimen especial y más favorable para los no residentes con la idea de favorecer el establecimiento de centros financieros offshore, sin que esto altere de ninguna manera el ingreso fiscal que perciben de sus nacionales. 
     Es importante recalcar que el objetivo de estos “paraísos fiscales” no es el de promover ni estimular la evasión o elusión de impuestos, simplemente al existir cargas impositivas muy altas en algunos países, resulta práctico y beneficiosos utilizar este tipo de alternativas y esto invita a inversionistas extranjeros a radicar negocios en tales países para así maximizar sus utilidades.  En el campo fiscal una persona es gravada si realiza o se presenta un hecho generador que dispare la obligación de pagar determinado impuesto, pero es libre de cambiar la forma de sus activos de manera que la tasa impositiva disminuya, colocándose de esta forma en una situación donde el hecho generador diferente lo beneficie.       Utilizar paraísos fiscales de una manera conveniente consiste, dentro de un marco de legalidad, en trasladar el hecho imponible a una zona más favorecedora, desplazándolo de zonas de alta fiscalidad a una zona donde las tasas impositivas sean bajas o no existan.  Sin embargo, además de la no-tributación, estas zonas pueden ser utilizadas por otros objetivos, tales como:
a)  Estabilidad de Inversión; evitar el control de cambio del propio país o para eludir la convertibilidad de la moneda, como sucede en países como Panamá, Bahamas e Islas Vírgenes Británicas;
b)  Centralizar la gestión financiera de las sociedades;
c)  Encajar en el marco de planeaciones fiscales estratégicas.  
     Es oportuno hacer énfasis en cuanto a que la inversión siempre se dirigirá hacia donde la oportunidad se encuentre y si ésta por una u otra razón cambia de lugar, la inversión simplemente la seguirá; esto es comúnmente conocido como inversión golondrina. Un inversionista siempre estará buscando la inversión que le brinda mayores beneficios y menores riesgos.
 
 
 III.  Concepto de Banca Offshore.
     En un inicio, con anterioridad a la Segunda Guerra Mundial, el concepto de banca offshore tenía una connotación territorial y nacionalista, por cuanto se consideraba que el banco offshore era el que ejercía funciones propias de un banco en un territorio y jurisdicción diferente de aquel donde había sido constituida la institución, lo que llevaba a catalogar como banca offshore cualquier proyección internacional de un banco en un país diferente del de su origen.  Esta concepción ha variado a lo largo del tiempo y actualmente no existe un significado universalmente aceptado.  Si nos referimos al término textual de su palabra, el término offshore significa “a distancia de la costa”  lo que nos llevaría a identificar la banca offshore como la que opera fuera del territorio original de su constitución.   Aunque, como se estableció anteriormente, no existe una definición universalmente aceptada del concepto banca offshore, de los siguientes elementos fundamentales de la noción de banca offshore se logra extraer una definición del mismo:
a)  La existencia de un intermediario financiero legalmente constituido en un determinado país, el que es un paraíso fiscal o centro financiero internacional;
b)   La realización de operaciones bancarias por parte del intermediario financiero, operaciones que se perfeccionan, consuman o surten sus efectos en el exterior; y
c) La preeminencia de las operaciones entre prestamistas y prestatarios extranjeros con respecto al país de origen o país de constitución del intermediario financiero.
­­­­­­­­­­­­     Así que de los elementos esenciales anteriormente citados podemos extraer la siguiente definición de la noción de banca offshore: Un intermediario financiero constituido en un determinado país anfitrión, generalmente en un paraíso fiscal o en un centro financiero internacional, en el cual realiza de forma preponderante transacciones bancarias que se perfeccionan, consuman o surten sus efectos en el exterior entre prestamistas y prestatarios extranjeros con respecto al país de origen de dicho intermediario.
     Los bancos offshore que se establecen en los llamados paraísos fiscales, son personas jurídicas cuya nacionalidad es la del país anfitrión, y están sujetos a la legislación de éste.  A diferencia de lo que muchos creen, la banca offshore no es producto de una falta de regulación sino que por el contrario, son producto de todo un régimen legal que determina el ámbito de su operatividad dentro del respectivo país sede, aunque las operaciones bancarias que realizan gozan de una especie de extraterritorialidad respecto del país anfitrión que determina la aplicación de normas eminentemente más favorables en los aspectos fiscales, financieros y cambiarios. 
             
IV.  Características de la Banca Offshore.
     A diferencia de los centros financieros internos de cada país, los centros financieros internacionales offshore se caracterizan porque en sus operaciones el aportante o el tomador, o ambos no son residentes con respecto del país del intermediario financiero, es decir, que la mayoría de sus operaciones se realizan entre prestatarios y prestamistas extranjeros.  Aquí cabe hacer mención que los bancos offshore prestan sus servicios tanto localmente  a  residentes del país anfitrión como en operaciones con extranjeros no residentes o pueden únicamente prestar sus servicios a no residentes del país anfitrión, expresión cuyo significado varía de un país al otro.  Los centros financieros offshore también se caracterizan por la procedencia de sus recursos, en donde predominan los depósitos provenientes del extranjero.  Las motivaciones de estos extranjeros para la utilización de estos centros offshore son diversas, puede ser desde evitar el pago excesivo de impuestos hasta la carencia de oportunidades de inversión en sus países de origen, por la ausencia de un desarrollo que propicie la estructuración de un mercado de capitales, hasta la falta de una estabilidad económica y política en los países en que viven. 
     Por otro lado existen ciertas condiciones necesarias para la creación de un centro financiero offshore, dentro de las cuales se encuentran las siguientes:
1.  Estabilidad Política: La estabilidad política es uno de las condiciones que busca un inversionista en un centro financiero offshore debido a la estrecha relación de ésta con la posibilidad de “planificación”.  Las partes necesitan tener un alto grado de certeza y seguridad  no sólo en cuanto a las condiciones actuales bajo las cuales se va a llevar a cabo la inversión, sino que también en cuanto a determinadas condiciones futuras, ya que ellos invertirán basados en proyecciones a largo plazo, es decir, que uno de los principales análisis que un inversionista hará para  decidir si invierte o no en cierto negocio, es sobre la base de las proyecciones a futuro que pueda realizar y al resultado de las mismas; para lo cual el tener cierto grado de certeza y seguridad a futuro es elemental.  Esto no es posible realizar en cualquier país, debido a que muchos no tienen una estabilidad política y por ende sus políticas gubernativas, económicas, administrativas o de cualquier otra índole, pueden cambiar de un momento a otro y de esta forma, afectar el resultado de la inversión realizada. 
     En este tema es de gran importancia hacer ver que todo tipo de inversión acarrea un riesgo, claro unas más que otras.  El hecho que un país tenga una estabilidad política no significa que dicha inversión esté libre de riesgo, sin embargo, una inversión que se realice en un país con una inestabilidad política marcada conlleva un riesgo mayor a aquélla que se llevará a cabo en un país políticamente estable. 
     Se dan casos como el de Panamá, en donde los problemas políticos internos repercutieron ampliamente en el volumen de sus depósitos y en este momento se encuentran en la lucha de rescatar lo perdido.    No así, los centros financieros offshore ubicados en  Puerto Rico que han sido reconocidos a nivel mundial debido a que  reúnen una serie de condiciones que crean un ambiente propicio para la realización de transacciones bancarias internacionales, dentro de las cuales se destaca su estabilidad política, la solidez de su sistema bancario y su relación económica con Estados Unidos, provocando así que los inversionistas logren con un alto grado de certeza y seguridad  invertir basados en proyecciones futuras. 
2.  Estado de Derecho: Al estudiar la naturaleza del Estado se ha visto que desde un punto de vista sociológico se tiene como fundamento del mismo el aseguramiento de la convivencia ordenada y duradera de los hombres. Aunque existen diferentes connotaciones jurídicas, en cuanto a cuál es el fin del Estado, las ideas antiguas nos dan idea de que se tenía como fin del mismo la realización de la Justicia, idea que más tarde habría de pasar al Derecho, de donde indirectamente pasa a ser también fin del Estado en la realización del Derecho, con lo que podrá afirmarse que el fin jurídico del Estado es el Estado de Derecho. 
     La historia del Estado de Derecho ha sido confundida con la historia de la democracia.  La lucha por la libertad lleva a la lucha por la limitación del poder y al establecimiento de un gobierno de leyes y no de hombres.  El mejor modo de limitar el poder es a través de regímenes que establezcan una equitativa distribución del mismo, lo cual se logra con un sistema de control constitucional, un sistema de separación de poderes y de frenos y contrapesos y en donde la ley sea observada por igual y aplicada igualmente.  Cuando desaparecen los sistemas democráticos y ceden su lugar a regímenes autoritarios, la arbitrariedad sustituye a la legalidad y la libertad desaparece.
     Según Kant, el Estado tiene como único fin tutelar el derecho, o sea, garantizar la libertad.  Por otra parte, Hayek, en la diferencia que establece entre el derecho y  la legislación encuentra que el derecho por ser norma impuesta por la costumbre, refleja exactamente un verdadero orden de comportamiento no sujeto a la arbitrariedad, en tanto que la legislación, que nace de la necesidad de implantar normas de organización, puede ser motivo de arbitrariedad de parte de quien la emite, cuando pretende establecer normas de comportamiento.  En este sentido, el Estado legalista sería más bien el que se fundamenta en la legislación y el Estado de Derecho el que respeta las normas de comportamiento generales, abstractas e impersonales, sea a través de la costumbre o de la ley.
     El Estado de Derecho presupone, pues, una limitación del Estado, aunque es más que una limitación, pues implica que el Estado sólo puede actuar sobre sus gobernados por una regla preexistente y que nada puede exigir de ellos sino en virtud de reglas preexistentes.  El derecho es anterior y superior al Estado y por consiguiente, el Estado se halla sujeto al Derecho. 
     Por lo que, basados en lo anteriormente expuesto, podemos fácilmente llegar a afirmar que para un inversionista es de suma importancia que el país en donde se encuentra el centro financiero offshore, en donde él invertirá, sea un país en donde se respete y practique un Estado de Derecho.  Es importante que el Estado en sí tenga cierto tipo de limitaciones, en donde los gobernantes únicamente puedan actuar basados en normas preexistentes y que éstas no sólo se respeten sino que se apliquen.  De esta manera un inversionista tendrá todas las reglas del juego antes de empezar a jugar, podrá tener seguridad jurídica en la inversión por realizar.
     Asimismo, es importante abordar el tema de la política, lo que es ante todo un deseo de cambio o de fuerza que mantiene el orden existente; en tal sentido la defensa de ese orden está íntimamente relacionada con los principios éticos prevalecientes.  La extensión del poder, su transformación en autoridad y el uso de la fuerza deben estar regulados por la ley y ésta hallarse inspirada en los principios fundamentales del Derecho de la Justicia, a riesgo de convertirse en caso contrario en opresión.  Es en la política en donde se definen los principios de libertad y de igualdad que forman la base sobre la que descansa el Estado de Derecho.   Para un inversionista el hecho que los gobernantes del país en donde piensa invertir tengan límites preestablecidos y que los mismos se respeten,  y que él pueda con un alto grado de certeza saber que un cambio de gobierno no implica o conlleva un cambio en las reglas del juego con las cuales él invirtió, es esencial para optar por un centro financiero offshore u otro.
3.  Aspecto Fiscal: Dentro del número de características que hacen atractivo a un centro financiero offshore tal vez la de mayor significación es el aspecto fiscal, ya que tales entidades eximen a sus cuentahabientes del pago de impuestos o disminuyen la carga de los mismos.  Al igual que en la mayoría de los países de América Latina y el Caribe, Guatemala tiene un sistema fiscal que se basa en el principio de “la fuente”, según el cual únicamente estará gravada la renta de fuente guatemalteca y por consiguiente las rentas obtenidas en el exterior no se encuentran gravadas, ya que se considera renta de fuente no guatemalteca. 
     Basados en lo expuesto debemos analizar varios aspectos.  El primero de ellos es que un guatemalteco preferirá invertir en una entidad offshore en vez de hacer una inversión local debido a que ésta última será fuente gravada y por ende, fiscalmente no le conviene hacerla, pues si invierte en una entidad offshore, el inversionista no tendrá que pagar todos los impuestos, ya que la renta obtenida de dicha inversión será considerada renta  de fuente no guatemalteca. 
     Ahora bien, dentro del segundo supuesto a analizar nos podemos hacer la siguiente pregunta: ¿Por qué un inversionista optaría por invertir en una entidad offshore ubicada en un paraíso fiscal, en vez de invertir en cualquier otra entidad extranjera,  por ejemplo, Citibank Londres?  Si lo analizamos cuidadosamente todo pareciera indicarnos que valdría más la pena invertir en Citibank ya que, no sólo ambas tienen el mismo beneficio en el ámbito fiscal, pues en ninguno de los dos casos el rendimiento obtenido se tendrá como fuente guatemalteca; sino que además Citibank es una entidad reconocida a nivel mundial, con un alto grado de confianza y seguridad por lo que cualquier inversionista preferiría invertir su dinero en estas entidades. 
     Sin embargo,  aquí entran en juego la posibilidad de poder constituir una “sociedad offshore”.   Pero, ¿qué debemos entender por sociedad offshore?  Es una entidad situada en un paraíso fiscal, sujeta a un régimen legal distinto, “extraterritorial”, con relación al país de domicilio de sus asociados.  Son personas jurídicas, susceptibles de tener un patrimonio propio, derechos y obligaciones, con órganos debidamente estructurados, constituidos legalmente conforme a las leyes de determinados países y generalmente con el objeto de desarrollar actividades comerciales en los países en que son utilizadas (nunca en su país de constitución)[4].  En sí,  las sociedades offshore ubicadas en un paraíso fiscal se diferencian de las sociedades anónimas locales en que las primeras se encuentran ubicadas en el extranjero, en paraísos fiscales; a parte de ello la única otra distinción es  meramente de orden fiscal, debido a una legislación favorable del país en que se ha constituido dicha sociedad.  Las sociedades offshore ubicadas en un paraíso fiscal sólo se benefician de esta legislación favorable en la medida en que ejercen su actividad fuera del país en el que han sido constituidas. 
     Entonces, para un inversionista le es muy atractivo el constituir una sociedad extranjera ubicada en un paraíso fiscal, en vez de invertir en cualquier otra entidad extranjera como lo sería Citibank Londres, debido a que esto le acarrea grandes beneficios de tipo fiscal.  Es importante hacer ver que no es difícil crear una de tales sociedades.  Existen ciertos paraísos fiscales en donde inclusive ya existen sociedades offshore constituidas para ser vendidas a inversionistas interesados en ellas.  Dentro de los diferentes beneficios fiscales que obtiene un inversionista al crear una sociedad offshore podemos encontrar y ejemplificar el siguiente: Si, por ejemplo,  el señor XX  tiene una sociedad anónima constituida en Guatemala, la cual obtiene como utilidad Q1,000,000.00, él tendrá que pagar sobre dicho monto,  Impuesto Sobre la Renta (ISR) el cual ascendería a 31% de Q1,000,000.00 = Q310,000.00.  Para cualquier persona dicha cantidad es un monto significativo y la mayoría de inversionistas tratará de encontrar una forma legal para poder eludir el pago del mismo.  Una solución que se ha dado en la práctica es que el señor XX constituya una sociedad offshore a la que la sociedad anónima guatemalteca  por cualquier razón justificada, por ejemplo, un préstamo o una cuenta por cobrar, le transferirá dicho monto y de esta forma el Q1,000,000.00 no estará sujeto al pago del Impuesto Sobre la Renta, ya que no cae dentro del hecho generador del mismo; sin embargo, existen operaciones que aunque se realicen por una sociedad offshore, sí estarán sujetas al pago del mismo.
     Finalmente podemos concluir que no cualquier lugar es apto para la constitución de un Centro Internacional Offshore pues se requieren determinadas condiciones para ello.
 
VII.  El futuro de la Banca Offshore
     Como se expuso en la presente investigación, la banca offshore es un intermediario financiero constituido generalmente en un paraíso fiscal debido a los beneficios de carácter impositivo que esto conlleva.  Las inversiones que tienen como destino a éstos territorios representan una parte significativa del total de las inversiones que se realizan a nivel mundial.  La revista International Investor ha calculado que el 64 % del dinero del mundo transitó por un paraíso fiscal a lo largo del año 2000. Y se cree que entre el 15  % y el 20 % de la riqueza mundial está en el sector offshore. Sin embargo, actualmente las inversiones de éste tipo han empezado a disminuir debido a las acciones que a continuación se tratarán.
     El mundo extraterritorial es un paraíso seguro para prácticas como la corrupción política, el tráfico de armas y drogas.  Aunque algunos paraísos como las Islas Anglonormandas o las Islas Caimán han creado una legislación contra el lavado de dinero, el problema aún está muy extendido.  Por ello, se han creado a nivel mundial nuevas regulaciones para tratar de poner fin a éste problema.  Algunas de ellas han sido unilaterales, consistentes en la inclusión de cláusulas de salvaguardia en los ordenamientos internos de los estados.  No obstante, los avances más significativos han sido fruto de la cooperación internacional, principalmente en el seno de la OCDE y de la Unión Europea. 
     En el año 2000, la OCDE con el ánimo de buscar cierto tipo de uniformidad, requirió a los territorios que se identifican como paraísos fiscales a eliminar sus prácticas fiscales lesivas o a eliminarlas directamente sin compromiso previo alguno, en un plazo que expiró el 28 de febrero de 2002.  Los países que no lo hicieran serían considerados como paraísos fiscales no cooperadores frente a los cuales la OCDE recomienda a sus Estados miembros adoptar determinadas medidas de salvaguarda en sus ordenamientos tributarios (limitación de deducciones y exenciones, reglas de transparencia fiscal, endurecimiento de regímenes sancionadores, etc.).
     Asimismo, entidades tales como el Grupo de Acción Financiera Internacional sobre el Blanqueo de Capitales (GAFI), el cual es un organismo intergubernamental cuyo propósito es elaborar y promover medidas para combatir el blanqueo de capitales, proceso consistente en ocultar el origen ilegal de productos de naturaleza criminal, redactó cuarenta recomendaciones que intentan impedir que dichos productos se utilicen en actividades delictivas futuras y que afecten a las actividades económicas lícitas. 
     Aunque todavía es pronto para que la cooperación internacional en esta área se haya traducido en frutos concretos, no se puede minimizar la importancia de los pasos dados, sobre todo por el cambio de actitud de la comunidad internacional.  En los próximos años habrá nuevos progresos pero también estancamientos fruto de las nuevas regulaciones que regirán las relaciones internacionales que se llevan a cabo dentro de la banca offshore. Sin embargo consideramos que aunque existan nuevas restricciones en este campo, éstos no podrán llegar a desaparecer  pues el sector offshore es una pieza clave de la economía mundial.    
 
VIII.  Conclusión    
     El fenómeno de la banca offshore no es novedoso en el contexto latinoamericano, no obstante que su origen mismo es relativamente reciente, el cual data aproximadamente desde la década de los sesenta.
     Mientras persistan en el ámbito de la comunidad internacional países con tasas impositivas altas, regímenes cambiarios severos, altas tasas de devaluación, regulaciones bancarias constructivas, topes máximos a tasas de interés y riesgos políticos, al paso que otros dispongan de regulaciones menos severas, tasas impositivas bajas o inexistencia de gravámenes, etc., existirán a su vez paraísos fiscales y centros financieros offshore que ofrezcan opciones más favorables a individuos deseosos de maximizar su rentabilidad.
      Asimismo, podemos concluir que no cualquier lugar es apto para la creación y el pleno desarrollo de un banco offshore sino que para ello es necesario que se den ciertas condiciones como lo es entre otras el  que se encuentre en un paraíso fiscal o  en un país políticamente estable. 
     La banca offshore ha desempeñado un papel que merece reconocimiento dentro de la comunidad bancaria internacional, pues ha sido uno de los mecanismos que ha facilitado el intercambio entre países.